Tormaline: una grande famiglia colorata

tourmalines : tormaline pietre del mese di Aprile

La bibliografia sulle tormaline è comparabile alla gamma dei suoi colori: vasta e variegata .

Altrettanto numerosi sono gli appellativi: Pietra Arcobaleno, Pietra delle Muse, Pietra del Comando, Pietra della Protezione, Pietra della Purificazione, Pietra della Seduzione

Per non fare torto a nessuno a me piacciono tutti, e nel prossimo articolo, saranno di ispirazione per raccontare il meraviglioso mondo della nostra gemma di Aprile.

Per ora desidero condividere alcune curiosità su caratteristiche e provenienza.

Caratteristiche di base

NOME  Il nome tormalina deriva dal termine cingalese tura mali, usato originariamente dai commercianti di preziosi, presso l’isola di Ceylon (attuale Sri Lanka), e vuol dire più o meno pietra dai colori misti.

COMPOSIZIONE Di fatto, la peculiarità di questa gemma è l’arcobaleno di colori che la natura le ha riservato.  La composizione di base della grande famiglia delle tormaline (classe dei silicati, sottoclasse dei ciclosilicati) è borosilicato di alluminio, magnesio e sodio, cui si aggiungono altri minerali che danno vita alle innumerevoli sfumature.

TIPOLOGIA Per le principali tonalità abbiamo nomi specifici, talvolta legati al colore o alla regione di un primo, o storico, rinvenimento.

Elbaite: il nome deriva dalla nostra Isola d’Elba. E’ una varietà alcalina contenente litio. Può essere multicolore o rosa chiaro.

Schörl o Schorlite: sono tormaline ferrose per l’alta percentuale di ferro, e si presentano di un nero profondo.

Acroite: è di tipo alcalino, ed è incolore.

Dravite: il cui nome deriva dal fiume Drava, un affluente del Danubio. E’ conosciuta come tormalina brown perché è principalmente bruna, con variazioni giallo-grigio e giallo-verde. Ha una elevata percentuale di magnesio e boro.

Rubellite: detta anche rubino della Siberia, di colore rosa fuxia o rosso rubino. La cui caratteristica è di non variare mai di intensità di colore, sia alla luce naturale che sotto una luce artificiale.
Verdelite: nota come smeraldo del Brasile . Ha un colore verde intenso dovuto alla presenza di cromo.

Indicolite: conosciuta anche come zaffiro del Brasile. E’ blu e azzurro indaco, a seconda del mix fra ferro e magnesio.

Water melon: una curiosa variante di tormaline bicolore che al centro della pietra sono di colore rosso, e nell’area intorno sono verdi.

Mohrenkopf: si tratta di un’altra tiplogia bicolore, che come dice il nome stesso, richiamano l’aspetto del celebre dolce. Al centro la gemma è quasi incolore e nei bordi esterni è nera.

 

DICROISMO si tratta una caratteristica delle tormaline, per la quale il colore ha una intensità diversa se visto lungo l’asse ottico, o in direzione perpendicolare a tale asse. Elemento che un gioielliere deve valutare, quando realizza i tagli della gemma.

 

PIROELETTRICITÀ E PIEZOELETTRICITÀ Entrambe indicano  la capacità della gemma di produrre piccoli fenomeni elettrici,  se sottoposta a calore o pressione. Nel secondo caso produce una leggera oscillazione come il cristallo di rocca, riuscendo così ad attrarre corpi sottili (es la cenere). Quest’ultima caratteristica le ha valso in passato il soprannome di “cattura cenere” (hol. aschentrekker).

Dove la possiamo trovare

In tutto il pianeta ci sono numerosi giacimenti di tormalina, anche in Italia, ma i più importanti sono in Afghanistan, Brasile, Kenya, Madagascar, Mozambico , Nigeria, Pakistan, Stati Uniti (California e Maine), Sri Lanka,Tanzania, Zimbabwe.