Morus, gioia da Faraone

Una ventata di malinconia è entrata in negozio. Ho scodinzolato, mi sono agitato intorno a lei ma i suoi occhi vagavano inquieti, come gli orecchini di labradorite che ho di fronte: liquidi nella loro cangianza. L’ho accolta saltando su due zampe, dimostrandole che nel nostro negozio era la benvenuta. Dopo qualche minuto il suo cuore si è placato e mi ha fissato con il suo sguardo insicuro. Aveva bisogno di una coccola, di una condivisione: ci ha raccontato di un ombroso cammello in un paese medio orientale che si è placato quando lei gli ha sussurrato ripetutamente il suo nome. Veloce osservava le vetrine, ammirava i gioielli ma la sua attenzione è stata catturata da due piccoli punti luce che le scaldassero il cuore. Lo sapevo. Non sono arrogante ma capisco le gioie e i gioielli.

Dicono che io discenda dall’antichissima razza di cani dei faraoni o Kelb tal-Fenek. Diretto discendente di Anubi? Dubito: sono un trovatello che era stato abbandonato tra le dune della Sardegna. Il mio muso e i miei occhi vagavano inquieti come quelli della cliente “malinconica”, finché non ho incontrato Fiorenza e suo marito che ho adottato di slancio, superando mille difficoltà per farmi portare subito con loro a Milano. Calore, amore, gratitudine, entusiasmo, fiducia, felicità sono i carati che loro mi hanno permesso di portare alla luce. Da subito sono diventato Morus Charles, il cane gioioso di via San Giovanni sul Muro, che sorride con lo sguardo e scalda il cuore dei passanti. Ma soprattutto sono Morus, attento osservatore dell’animo umano, che adora confortare le persone offrendo loro piccole gioie preziose. E non credo che ciò accada per la mia discendenza con il Dio delle Anime egizio, bensì per l’esempio dei miei padroni che tutti i giorni diffondono piccole, grandi gioie, con me e con i gioielli che creano. Tag: Fiore all’Occhiello, Fiorenza Zuolo, Morus, gioielli, gioie preziose, pietre, gemme, luce, labradorite, cane egizio, Anubi, Faraoni, collana, punto luce